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Comunicazioni – Pubblicazioni Generali
25/10/2024
Presieduto dal Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico centro-settentrionale Daniele Rossi e con la partecipazione del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, del Vice Ministro Galeazzo Bignami e del sindaco di Ravenna Michele De Pascale, Adria Shipping Summit ha riunito i principali player del cluster marittimo del nord adriatico.
Nel corso del convegno è stato presentato il progetto Ravenna Port Hub: Infrastructural Works: un'iniziativa di importanza strategica per l'economia del Paese, come ha ribadito nel corso del convengo lo stesso Ministro Salvini.
L'evento ha rappresentato un'importante opportunità per approfondire e analizzare il ruolo strategico delle infrastrutture portuali dell'Adriatico centro-settentrionale, con particolare attenzione agli scali di Trieste, Venezia e Ravenna.
Il Ministro Salvini ospite di Adria Shipping Summit
Il Ministro Salvini ha dichiarato: “Ravenna è uno degli esempi sulla portualità italiana in cui stiamo investendo per la transizione energetica.
Ci sono 5 miliardi che coinvolgono il porto di Ravenna - ha detto Salvini - un miliardo direttamente in mano all'autorità portuale, quasi mezzo miliardo finanziato dal Mit, ci sono tanti soggetti privati che stanno mettendo attenzione su questo hub fondamentale per il sistema”.
Partendo proprio dalla dichiarazione del Ministro, l'evento si è rivelato un'occasione cruciale per esaminare e approfondire l'importanza strategica delle infrastrutture portuali dell'Adriatico centro-settentrionale, rappresentate anche dagli hub di Trieste e di Venezia.
Presto online gli atti, le interviste e i video di ADRIA SHIPPING SUMMIT nell'area #Replay del sito web https://www.adriashippingsummit.it/
#Staytuned
Comunicazioni – Pubblicazioni Generali
25/10/2024
Pregiatissimi Ospiti,
Vi ringrazio per essere qui oggi con noi a condividere un momento
storico per il porto di Ravenna, per la Regione Emilia-Romagna, per
l’Italia.
Oggi celebriamo il completamento del progetto Hub Portuale e quindi
sarebbe logico aspettarsi che vi parlassi di fondali, di banchine, di navi.
Lo farò, ma consentitemi prima una digressione dalla complessità del
nostro tema.
E proprio di complessità voglio parlarvi e lo farò parlando di
cognac.
Per poter diventare cognac, il vino deve essere prodotto nella regione
della Charent, nel sud ovest della Francia. Ma non basta: c’è il periodo
fissato per la vendemmia, e poi ci sono le botti: esclusivamente di
quercia. E, prima di finire nelle botti, il vino deve essere distillato per ben
due volte. Soltanto allora arriva il riposo, nelle cantine impregnate
dell’odore dell’Atlantico.
Insomma, il cognac è una faccenda di complessità, di equilibrio, di
pazienza e di mare, oltre che di terra e di lavoro.
Per tutto ciò che è bello e prezioso ci vuole pazienza e tempo. Sono
ingredienti non scritti eppure essenziali.
Questa è anche la storia del nostro progetto.
Una storia fatta di complessità, di equilibrio, di competenza e di
pazienza.
E di tempo: otto anni, otto lunghissimi, disperati, meravigliosi anni.
Mille volte abbiamo temuto di non farcela. Mille volte ci hanno fatto
cadere. Mille volte ci siamo rialzati e sempre con più determinazione,
audacia, coraggio.
La determinazione di chi sa di essere nel giusto, l’audacia di chi sa che
sta CONTRIBUENDO A FARE UN PEZZETTINO DI STORIA, il
coraggio di chi lavora per le generazioni che verranno.
120 ettari di aree logistiche, 500mila metri quadri di aree di cantiere, 5
chilometri di banchine, 80mila metri cubi di calcestruzzo, 20mila
tonnellate di acciaio, 70 chilometri di pali, 50 chilometri di tiranti, 250
operai, 80 ingegneri, 150mila ore di ingegneria, 1200 elaborati tecnici, 8
milioni di metri cubi di sedimenti dragati.
Investimenti per un miliardo di euro.
Questo è il progetto Hub Portuale.
Questo, ma non solo.
Grazie a questo progetto credo oggi si possa dire che esiste un
“modello Ravenna”, cioè un sistema di valori e di competenze, di
passione e di coraggio che consente di fare le cose nei tempi, nei modi
e nei costi previsti.
Entro fine anno avremo dragato i fondali del porto sino a 12,5 metri di
profondità ed avremo completato il rifacimento di tutte le banchine di
progetto.
Questi lavori saranno ultimati con quasi un anno di anticipo.
Sembra un buon risultato per un’opera pubblica in Italia.
Grazie alla accelerazione di questa prima Fase dei lavori, resa possibile
dalla positiva collaborazione con il consorzio di imprese appaltatrici
guidato da RCM, abbiamo potuto avviare i lavori della seconda Fase,
lavori che sono finanziati con fondi PNRR e devono quindi terminare
entro il dicembre 2026.
Siamo certi che ce la faremo.
Seconda Fase che comporta l’investimento di 170 milioni di euro per la
realizzazione dell’impianto di trattamento dei materiali risultanti
dall’escavo, ed il dragaggio di altri tre milioni di metri cubi di fondale,
che ci farà raggiungere la profondità di 14,5 metri in gran parte del
canale portuale.
Per risolvere il problema più importante del nostro porto, cioè la
manutenzione costante dei fondali, abbiamo guardato all’esperienza dei
porti del Nord Europa, dove impianti simili per il trattamento dei fanghi
da escavo sono in funzione da anni con ottimi risultati.
Il nostro sarà l’unico impianto del genere nel Mediterraneo.
Anche in questo siamo stati pionieri, così come lo siamo stati nel
sostenere con convinzione il deposito di GNL di Edison e Pir, il
rigassificatore di Snam, il deposito di CO2 di Eni, il parco eolico a mare
di Agnes.
Tutti questi progetti sono stati possibili perché con la realizzazione del
progetto Hub abbiamo creato un nuovo clima di fiducia, di fiducia nella
capacità del porto di Ravenna di guardare al futuro, di accogliere
l’innovazione con attenzione amministrativa e coraggio imprenditoriale.
E questa rinnovata fiducia è stata la condizione che ha determinato la
decisione di tante imprese private di investire nel nostro porto più di
quattro miliardi di euro.
Oltre ai progetti che ho già citato voglio ricordare i colossali investimenti
di Marcegaglia, di Bunge, di Versalis, di Ferretti, di Royal Caribbean e
tanti altri.
I soli investimenti di Royal Caribbean e Ferretti saranno di quasi 200
milioni di euro e porteranno 800 nuovi posti di lavoro.
Approfondimento dei fondali, nuove banchine, nuove aree logistiche,
consentiranno l’arrivo in porto di maggiori volumi di merci, che dal porto
dovranno uscire e dovranno farlo in modo efficiente, rapido e sicuro.
Per questo a completamento del grande disegno infrastrutturale del
porto di Ravenna, abbiamo lavorato per potenziare ferrovie e strade.
Anche qui c’è voluto tempo, calma, pazienza per superare il delirio infinito delle procedure autorizzative, per gestire le conferenze dei servizi, per interloquire con un sistema amministrativo
eccessivamente burocratizzato, non motivato, sospettoso.
Per quel che riguarda le ferrovie con l’accordo firmato nel 2017 fra RFI,
Autorità Portuale e Regione, abbiamo concordato gli interventi strategici,
per un valore di oltre 120 milioni di euro, sostenuti da RFI, che faranno
del porto di Ravenna il primo Hub ferroviario italiano.
Fra questi interventi sono stati ultimati il nuovo ponte Teodorico ed il
by-pass sulla dorsale sinistra, che evita l’ingresso in stazione centrale di
oltre 4000 treni, e con il prossimo anno partiranno i lavori delle due nuove stazioni
ferroviarie per la movimentazione dei treni merci in sinistra e destra
Candiano, che consentiranno finalmente di avere fasci di binari da 900
metri per treni di standard europeo.
A carico dell’Autorità Portuale nei prossimi due anni resta il
prolungamento dei binari in penisola Trattaroli, un investimento di
quattro milioni di euro, ed il raccordo ferroviario per gli ultimi cinque
terminal che ancora non sono collegati alla rete.
E poi le strade di accesso al porto, indispensabili, inevitabili. Questa
forse è la nota dolente del nostro sistema logistico. Gli investimenti in
corso da parte di Anas, oltre 30 milioni, sono sicuramente un buon inizio
per arrivare ad una sistemazione complessiva della viabilità che
comprenda l’allargamento della 309DIR, tangenziale fondamentale per il
porto sulla direttrice di Bologna, e la realizzazione della nuova “Romea”
verso Venezia.
Queste due opere sono necessarie per fare del porto
dell’Emilia-Romagna uno degli hub logistici più importanti d’Europa.
Il progetto Hub portuale non è solo infrastrutture materiali, che pur
restano la condizione abilitante di ogni altro investimento, ma è anche
consapevolezza che oggi i porti non sono più soltanto i luoghi dove si
muovono le merci, ma sono hub digitali ed energetici.
La grande sfida che il nostro porto ha davanti è l’implementazione
capillare delle più moderne tecnologie digitali e la realizzazione di
investimenti nella produzione di energie da fonti rinnovabili, nel segno
della sostenibilità ambientale ed economica.
Con un budget triennale di sei milioni di euro, abbiamo completato la
posa di oltre 30 km di cavi in fibra ottica per coprire tutto l’ambito
portuale, a disposizione delle imprese e delle amministrazioni pubbliche,
abbiamo già digitalizzato la maggior parte dei processi amministrativi e
stiamo lavorando all’implementazione della tecnologia 5G.
Abbiamo in cantiere progetti per rafforzare le procedure di ciber security
e di controllo dell’ambito portuale.
Nel campo energetico, stiamo lavorando alla realizzazione di un
impianto fotovoltaico da 38 Megawatt di potenza e del costo di oltre 30
milioni di euro con una formula innovativa di finanza di progetto. Questo
impianto ci consentirà di fornire energia “verde” al sistema di cold
ironing che stiamo realizzando, grazie ad un contributo PNRR di 35
milioni di euro, al terminal crociere di porto corsini.
Un’idea questa di economia circolare perfetta nata negli uffici
dell’Autorità Portuale.
L’Hub portuale è tutto questo, ma non solo.
E’ anche sensibilità per la città, per la sua economia, per la sua crescita.
Con questa attenzione e senso di responsabilità abbiamo realizzato il
progetto crociere, abbiamo investito nel terminal di Porto Corsini e nel
suo retroporto. Unitamente a Royal Caribbean che investirà 35 milioni di
euro per costruire la nuova stazione marittima, realizzeremo opere a
mare e un parco di 8 ettari a ridosso del terminal, per un costo
complessivo a carico dell’Autorità Portuale di oltre dieci milioni di euro.
I 330mila croceristi scesi in città lo scorso anno ed i 500mila previsti a
regime, cioè fra tre anni, ci fanno ritenere che siano soldi investiti bene!
E vado a concludere.
Lo scenario macroeconomico è oggi decisamente complesso, lo è
economicamente, con una crescita modesta a causa delle politiche
monetarie condizionate da una inflazione che non accenna a
stabilizzarsi su valori accettabili, ma lo è anche geopoliticamente, con l’area mediorientale in precario
equilibrio e il Mar Nero sostanzialmente devastato.
E mentre il mondo occidentale ha imbrigliato le proprie economie nella
rete di una male interpretata sostenibilità, India e Cina aumentano
indiscriminatamente le loro emissioni inquinanti pur di sostenere lo sviluppo.
Questa complessità comporterà cambiamenti epocali nei modelli di
globalizzazione e la riconfigurazione delle catene di
approvvigionamento.
Da una parte assisteremo ad un aumento delle distanze delle rotte
marittime ed alla conseguente necessità della crescita dimensionale
delle navi per ottimizzare i maggiori costi di trasporto,
dall’altra il fenomeno del reshoring, cioè della regionalizzazione degli
scambi e delle filiere produttive, sarà sempre più importante e tornerà a
rendere centrale il mediterraneo nei trasporti dalla produzione al
consumo.
In questo scenario i porti del Mediterraneo saranno la spina dorsale
dell’integrazione regionale con un aumento del trasporto marittimo a
corto raggio. La dimensione ideale per valorizzare gli asset e le
competenze del porto di Ravenna.
Questo nuovo assetto degli equilibri commerciali in ottica mediterranea
rappresenta una opportunità per il porto dell'Emilia-Romagna, che per la
sua posizione strategica potrà assumere un ruolo di hub logistico tra
mediterraneo del sud, nord africa ed europa continentale.
La scelta di un porto per gli operatori della logistica non dipenderà più
dal solo fattore geografico, ma piuttosto dall'efficienza sostenibile del
sistema porto nel suo complesso.
Dalla sua rete logistica retroportuale, dalla disponibilità e modernità dei
servizi tecnico nautici, dalla digitalizzazione delle attività amministrative,
dall’adozione diffusa di tecnologie avanzate, dell’intelligenza artificiale e
della robotica.
Il porto dell’Emilia Romagna ha intrapreso questa strada con il progetto
Hub. Ora bisogna tenere alto lo sguardo, non avere timori e proseguire
sul percorso tracciato.
Consentitemi una nota personale.
Ho finito il mio mandato e lascerò presto la presidenza dell’Autorità
Portuale.
Ho fatto del mio meglio per assolvere il compito per cui sono stato
chiamato otto anni fa a guidare questo porto: garantirgli una prospettiva
di futuro florida, degna della sua storia.
Grazie al lavoro degli uomini e delle donne dell'Autorità Portuale,
professionisti eccellenti ed appassionati, che sono stati una fonte di
ispirazione e presenza gioiosa anche nei momenti più difficili,
grazie al supporto prezioso, all’aiuto costante, della Regione
Emilia-Romagna, del Comune di Ravenna, della Prefettura di Ravenna,
della Comunità Portuale,
grazie alla collaborazione con la Capitaneria di Porto,
il porto di Ravenna ha oggi le condizioni per essere ancora protagonista
di una nuova brillante stagione della portualità italiana.
Non era scontato.
Molto è stato fatto, molto resta da fare.
Auguro a tutti voi buon lavoro e buon vento!
Comunicazioni – Pubblicazioni Generali
24/10/2024
Maletti ha ripercorso le tappe del lungo percorso compiuto dal terminal passeggeri, dalla sua ideazione, alla progettazione, dall'inaugurazione - avvenuta nel lontano 2011 - sino a questo importante traguardo che quest'oggi si è celebrato. Una visione che si è dimostrata vincente e che nel porto di Ravenna si è riuscita a realizzare e si svilupperà nel futuro grazie al grande gioco di squadro compiuto da tutte le Istituzioni e gli operatori coinvolti, che Maletti ha colto l'occasione per ringraziare pubblicamente.
Comunicazioni – Pubblicazioni Generali
24/10/2024
Oggi, 24 ottobre 2024, si è svolta la cerimonia di posa della prima pietra organizzata da Ravenna Civitas Cruise Port (RCCP) per l'inizio ufficiale della costruzione del suo nuovo terminal crociere di 10.000 metri quadrati a Porto Corsini (Ravenna).
"Si tratta di un traguardo importante sia per l'Autorità Portuale di Ravenna, sia per i nostri partner e per la comunità locale", ha dichiarato Daniele Rossi, Presidente dell'Autorità Portuale di Ravenna. "Il nuovo terminal dimostra l'impegno dell'industria crocieristica nell'investire nello sviluppo sostenibile di Ravenna, garantendo agli ospiti la possibilità di godere di questo meraviglioso territorio e portando nuovi posti di lavoro nella regione".
Il nuovo terminal, il cui progetto è stato sviluppato da Cruise Terminals International e Royal Caribbean Group,aprirà a tutte le compagnie di crociera nel 2026, e potrà ospitare due navi contemporaneamente. Il terminal si integrerà con il paesaggio e gli spazi verdi pubblici; l’intero sito, di ben12 ettari, sarà abbracciato dall’ambiente pinetale e costiero circostante, e includerà percorsi pedonali e ciclabili e aree dedicate all’intrattenimento; ne beneficeranno anche le comunità locali e i visitatori non crocieristi.
Inoltre, il terminal conseguirà la certificazione Leadership in Energy and Environmental Design (LEED) Gold, diventando così il primo terminal certificato LEED in Italia. Il progetto sostenibile si concentrerà sull'efficienza energetica, sulla generazione di energia rinnovabile, sul riciclaggio e sulla gestione dei rifiuti e sull'approvvigionamento sostenibile dei materiali. L'Autorità Portuale investirà anche nelcoldironing, la tecnologia per l’alimentazione elettrica delle navi da banchina, il che significa che le navi in porto potranno spegnere i motori.
"Siamo onorati di collaborare con l'Autorità Portuale di Ravenna a questo entusiasmante progetto", ha dichiarato Anna D'Imporzano, Direttore Generale di RCCP. "Questa nuova struttura avrà un design architettonico straordinario, audace e sostenibile, e aspetti tecnologici innovativi che non solo miglioreranno l'esperienza per i crocieristi, ma coinvolgeranno anche la comunità locale".
Il nuovo terminal convaliderà lo status del porto di Ravenna come homeport di livello mondiale per le navi da crociera per iniziare e terminare i loro itinerari. Gli studi di settore mostrano che un passeggero imbarcante o sbarcante spenda in media 385 dollari e, con il terminal che probabilmente genererà da 100 a 200 posti di lavoro diretti e indiretti al giorno in una varietà di posizioni, la nuova struttura contribuirà a fornire un impatto economico positivo in tutta la regione.
"La posa della prima pietra di oggi rappresenta un momento cruciale per Ravenna, per la comunità e per l'industria crocieristica", ha dichiarato Graham Olver, CEO di CTI. "Offrendo posti di lavoro, impatto economico e una struttura certificata LEED Gold, il nuovo terminal è davvero una vetrina di ciò che si può ottenere quando l'innovazione incontra la passione”.
Ravenna e i suoi dintorni sono noti per le loro straordinarie bellezze naturali e la calda ospitalità. I visitatori potranno vivere e godere di ricchi tesori storici e culturali, arte e architettura, natura incontaminata e spiagge e cucina tradizionale italiana.
Gli architetti di Atelier(s) Alfonso Femia e il team di ingegneri di RINA Consulting lavoreranno con RCCP e i suoi partner per costruire un terminal all'avanguardia integratocon il paesaggio.
"Siamo onorati di partecipare alla cerimonia di posa della prima pietra che celebra il prossimo passo nel viaggio verso lo sviluppo di un nuovo terminal crociere certificato LEED Gold nel cuore dell'Europa", ha dichiarato Joshua Carroll, Senior Vice President, Destination Development, Royal Caribbean Group. "Questo progetto non sarebbe stato possibile senza il duro lavoro e il sostegno costante di tante persone e ringrazio l'Autorità Portuale, il Comune di Ravenna, la Regione Emilia Romagna e tutta la comunità portuale e cittadina che ci hanno accolto e sostenuto fin dall'inizio".
Il coinvolgimento della comunità è stato al centro di tutta la fase di progettazione del nuovo terminal, che si appresta a diventare un punto di riferimento simbolico a Ravenna e un punto focale per attività ed eventi. Il terminal a due piani sarà dotato di un centro per gli equipaggi delle navi, un ufficio informazioni turistiche, e aree per gustare la cucina locale. L'edificio del terminal sarà collegato alle navi tramite una passerella sopraelevata che corre per quasi tutta la lunghezza il molo.
Gli ospiti potranno godere di un'incredibile vista sul mare e sulle spiagge di Ravenna mentre imbarcanosulla loro nave attraverso passerelle mobili d’imbarco (fingers) di nuova generazione. Nei giorni in cui non ci saranno naviormeggiate a banchina, il terminal e la sua passerella sul mare saranno aperti per eventi pubblici e privati tra cui competizioni sportive, presentazioni artistiche e letterarie e molto altro. Gli ampi spazi al piano terra offriranno anche l'opportunità di organizzare fiere e altri grandi eventi
Informazioni su RCCP
Ravenna Civitas Cruise Port (RCCP) è una joint venture tra CTI (Cruise Terminals International) e Royal Caribbean Group. La società è concessionaria del servizio di stazione marittima per le navi da crociera e per la costruzione del terminal crociere di Ravenna, che aprirà per la stagione crocieristica 2026, che convaliderà lo status del porto di Ravenna come homeport di livello mondiale per le navi da crociera per iniziare e terminare i loro itinerari nel cuore del Mediterraneo.
www.rccp.it
Informazioni su CTI
Cruise Terminals International (CTI) possiede, sviluppa e gestisce infrastrutture portuali in tutto il mondo. CTI sta sviluppando una solida rete di progetti di infrastrutture portuali per soddisfare le crescenti esigenze dell'industria crocieristica, in stretta collaborazione con le comunità locali e con grande attenzione alla sostenibilità.
Informazioni su Royal Caribbean Group
Royal Caribbean Group (NYSE: RCL) è leader nel settore delle vacanze con una flotta globale di 68 navi da crociera dei suoi cinque marchi che viaggiano verso circa 1.000 destinazioni. Con la missione di offrire le migliori vacanze in modo responsabile, Royal Caribbean Group accoglie milioni di ospiti ogni anno attraverso il suo portafoglio di marchi best-in-class, tra cui Royal Caribbean International, Celebrity Cruises e Silversea,anche espandendoil portafoglio di esperienze di vacanza a terra attraverso la collezione Perfect Day atCocoCay e Royal Beach Club. La società possiede anche il 50% di una joint venture che gestisce TUI Cruises e Hapag-Lloyd Cruises. Con una ricca storia di innovazione, Royal Caribbean Group offre continuamente nuovi prodotti ed esperienze entusiasmanti per gli ospiti che contribuiscono a plasmare il futuro dei viaggi di piacere.
www.royalcaribbeangroup.com
www.rclinvestor.com
Comunicazioni – Pubblicazioni Generali
24/10/2024
• Crociere: nel 2025 previsti oltre 5.1 milioni di crocieristi movimentati (+3.9% sul 2024) e oltre 3.400 toccate nave (+5.8% sul 2024)
• Traghetti, aliscafi e catamarani: crescita del 2% nel 2024 rispetto al 2023, tendenza che dovrebbe confermarsi anche per il 2025 (previsti oltre 21 milioni di passeggeri movimentati)
• Nautica: nel 2024 oltre mezzo milione di movimenti di turisti nautici in Adriatico trainati dalla sponda orientale e con ampi margini di crescita
• Nel triennio 2024/2026 previsti oltre 390 milioni di investimenti in infrastrutture dedicate al turismo via mare in Adriatico
Una moderata crescita del numero di crocieristi e dei turisti movimenta ti via traghetto e nuovi investimenti propedeutici a una successiva fase di forte sviluppo per tutte le componenti del maritime tourism in adriatico.
È la prima fotografia del 2025 scattata da Risposte Turismo, società di ricerca e consulenza a servizio della macroindustria turistica, in apertura della settima edizione di Adriatic Sea Forum - cruise, ferry, sail & yacht, l’appuntamento di riferimento per il turismo via mare in Adriatico, ideato e organizzato dalla stessa Risposte Turismo quest’anno in partnership con l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centro Settentrionale.
«Alla luce dei dati che emergono dalla nostra analisi, è corretto riferirsi al maritime tourism in Adriatico come fenomeno consolidato, che, nel 2025, continua il suo percorso di crescita moderata ma costante», afferma Francesco di Cesare – Presidente Risposte Turismo. «Questo è sicuramente il tipo di crescita più positivo per le destinazioni turistiche in termini di organizzazione della propria offerta», prosegue di Cesare. «I risultati sono a mio modo di vedere frutto, in particolare, della ricchezza dell’area e sono da leggere, non solo alla luce del patrimonio storico artistico e paesaggistico ma, anche, dal punto di vista delle infrastrutture e dei servizi di cui dispone. Un’offerta sempre più consistente anche grazie ai consistenti investimenti che continuiamo a registrare da parte di imprenditori privati e di amministrazioni pubbliche. Tutto ciò fa sì che gli operatori, anche internazionali, decidano di impegnarsi in quest’area, e che i turisti inseriscano l’Adriatico tra le possibili mete di proprie vacanze. Noi di Risposte Turismo teniamo sempre a sottolineare che il divario tra risultati attuali e potenziali resta alto, e che tale gap potrà essere colmato in particolare attraverso un’azione congiunta di promozione dell’area, scegliendo tutti assieme - operatori privati e decisori pubblici, agenzie di promozione turistica nazionale e singoli comuni - di scommettere sul brand Adriatico», conclude di Cesare.
Prosegue la crescita della crocieristica: nel 2025 oltre 5.1 milioni di passeggeri movimentati
Per quanto riguarda il traffico crocieristico, secondo le prime stime della società di ricerca guidata da Francesco di Cesare, nel 2025 saranno oltre 5,1 milioni i passeggeri movimentati (imbarchi, sbarchi e transiti) nei porti dell’Adriatico, in crescita del +3,9% rispetto al 2024. Le previsioni di Risposte Turismo indicano anche una crescita nel numero delle toccate nave (+5.8%) per un totale di oltre 3.400.
Un risultato che, se sarà confermato, testimonia una interessante vitalità dell’area, con sempre più porti ad essere coinvolti
Tali previsioni sono il frutto della proiezione effettuata da Risposte Turismo sulle stime di oltre 20 porti crocieristici dell’Adriatico, scali che, complessivamente, nel 2024 rappresenteranno l’84% del totale passeggeri movimentati stimata e l’83% delle toccate nave.
Italia ancora leader nella croceristica adriatica, ma sono i Paesi della sponda orientale a crescere di più
Per quanto riguarda il traffico crocieristico per Paese, lo studio di Risposte Turismo prevede per il 2025 la conferma dell’Italia al primo posto nella classifica (2 milioni di passeggeri movimentati, stabile sul 2024).
Se si guarda alle toccate nave, invece, al primo posto si riconfermerà la Croazia con circa 1.390 accosti (+5.5% sul 2024).
Secondo i ricercatori di Risposte Turismo, Albania e Montenegro saranno i paesi che nel 2025 cresceranno maggiormente con, rispettivamente, 70mila passeggeri movimentati (+235%) e 760mila (+16% sul 2024).
La classifica dei singoli porti: Corfù, Kotor e Venezia primi porti crocieristici nell’area
Guardando ai singoli porti troviamo ancora al primo posto in classifica Corfù (750mila passeggeri movimentati, +3% sul 2024), seguito in seconda posizione da Kotor (615mila, +1% sul 2024) e da Venezia (con 560mila, +3.7% sul 2024) che contenderà come nel 2024 a Dubrovnik il terzo gradino del podio.
All’interno della top 20 dei porti dell’Adriatico, si segnala, in particolare, la crescita attesa del porto albanese di Sarandë che nel 2025 dovrebbe movimentare circa 70mila passeggeri (+260% sul 2024) e del porto montenegrino di Bar che supererà i 145mila passeggeri movimentati (+203% sul 2024).
Traghetti: un 2025 che registrerà un’ulteriore leggera crescita nei passeggeri movimentati sul 2024
Il 2024, per il traffico traghetti, aliscafi e catamarani, si sta per concludere con una crescita del 2% sul 2023.
Relativamente al 2025, si confermano nella top-3 i porti di Split (5,7 milioni di passeggeri movimentati, +2,5% sul 2024), Igoumenitsa (3,1 milioni di passeggeri movimentati, +2%) e Zadar (2,7 milioni, +2%).
Complessivamente, il traffico traghetti, catamarani e aliscafi dovrebbe registrare il prossimo anno un’ulteriore leggera crescita, portando il totale a raggiungere la soglia dei 21 milioni di movimenti passeggeri (escludendo le rotte interne della Croazia).
Oltre 390 milioni di investimenti in infrastrutture dedicate al turismo via mare nel triennio 2024/2026
Il team di ricreatori di Risposte Turismo ha inoltre mappato oltre 390 milioni di investimenti avviati o in programma per la realizzazione di infrastrutture dedicate al turismo via mare in Adriatico.
Di questi, circa 200 milioni di euro sono destinati al settore cruise & ferry e, in particolare, riguardano la realizzazione di nuovi terminal e stazioni marittime.
Tra le nuove infrastrutture che verranno realizzate nell’area adriatica si segnalano: la nuova stazione marittima di Ravenna a Porto Corsini entro il 2026 per un investimento totale di 46 milioni di euro, l'inaugurazione della seconda stazione marittima di Bari, per un investimento totale di 8 milioni di euro e la costruzione del cruise terminal a Marghera per un investimento di oltre 67 milioni di euro, in programma entro il 2028. Nella costa adriatica orientale si stanno per avviare i lavori in Slovenia, per la costruzione del nuovo cruise terminal al porto di Koper, per un ammontare di 3 milioni di euro (atteso per la primavera 2025).
Per quanto riguarda la nautica, nel solo triennio 2024-2026, sono stati conteggiati oltre 190 milioni di euro complessivi di investimenti tra inaugurazione di nuove marine (oltre 183 milioni) e ampliamento di strutture preesistenti (oltre 6 milioni).
Tra le strutture che verranno inaugurate nel corso dei prossimi due anni si segnalano, in particolare, Vlora Marina a Valona in Albania (45 milioni di euro, 438 ormeggi) nel 2025 e Porto Baroš Marina a Rijeka in Croazia (50 milioni di euro, circa 230 posti barca) nel 2026.
In relazione ai progetti di ampliamento si prevede che le marine di Skrivena Luka nell’isola croata di Lastovo
e Marina Korkyra nell’isola croata di Korčula acquisiranno rispettivamente 10 nuovi ormeggi (100.000 euro di investimento) e 45 nuovi ormeggi (1.5 milioni di euro di investimento) nel 2025. Sul versante italiano, entro i prossimi due anni sono attesi gli incrementi dei posti barca di Marina Fiorita a Venezia (50 ormeggi per 3 milioni di investimento), Darsena Le Saline a Chioggia (20 ormeggi per 700 mila euro di investimento), Marco Carani Nautica a Brindisi (100 ormeggi per 200mila euro di investimento) e del Porto Turistico di Rodi Garganico a Foggia (40 posti barca per 350.000 euro di investimento).
Nautica: oltre 500mila i movimenti di turisti nautici in Adriatico a fine 2024
Come per le precedenti edizioni anche l’Adriatic Sea Tourism Report 2024 contiene una dettagliata analisi del turismo nautico nell’area Adriatica: dal numero di strutture delle marine presenti nell’Adriatico (344) al numero dei posti barca totali (per la prima volta superiore agli 80mila), dalla classifica per singolo paese (Italia, Croazia e Slovenia sui primi tre gradini podio) alla tipologia di turisti che solcano le acque di questo braccio di mare con le proprie imbarcazioni o utilizzando servizi di charter nautici.
Secondo Risposte Turismo a fine 2024 saranno 500mila i movimenti di turisti nautici in Adriatico. Un valore che, sebbene non includa la consistente componente di diportisti “residenziali” in escursione giornaliera dal proprio marina, fa emergere un interessante mercato di turismo nautico, con una prevalenza di movimentazione nella costa orientale dell’Adriatico e con ampie prospettive di crescita trainate anche dalla nuova offerta presente nell’area.
Dall’indagine realizzata su 78 marine nell’area adriatica, risulta che la maggior parte dei turisti in transito giornaliero nei porti turistici considerati sulla sponda occidentale provenga in assoluta prevalenza dal mercato interno (italiani, 65,9%), seguiti da tedeschi (14,1%) e austriaci (8,%). Sulla sponda orientale, invece, l’analisi evidenzia come dopo il mercato domestico (il 33.7% dalla Croazia e il 4.3% dalla Slovenia) ci sia una maggiore varietà di clientela, tra cui turisti nautici italiani (16.4%) e tedeschi (16.2%).
Per quanto riguarda, invece, la clientela delle società di charter nautiche oggetto dell’analisi dei ricercatori di Risposte Turismo, emerge che chi usufruisce di servizi charter sono per la maggior parte di provenienza extra-adriatica (72.2% del totale) con una prevalenza di tedeschi (25,0%) e austriaci (20,3%). La costa occidentale risulta essere particolarmente preferita da belgi e francesi mentre quella orientale è scelta da polacchi e cechi.
L’indagine sugli operatori charter di Risposte Turismo ha, inoltre, riguardato le abitudini e le scelte della clientela: «Dal nostro studio emerge in modo significativo una finestra molto breve tra il momento della prenotazione dell’imbarcazione (quando noleggiata) e l’uso della stessa (il 40% lo fa con una sola settimana di anticipo)», commenta di Cesare. «Non proprio un massiccio last minute ma senza dubbio una minore propensione a prenotare con largo anticipo, confermata dai responsabili delle società di charter che partecipano alle nostre indagini, e che affermano come sia sempre più determinante, per loro, utilizzare e saper sfruttare tutti gli strumenti on line in grado di intercettare la domanda e fornire ad essa informazioni e proposte in tempi molto rapidi. Il presente e futuro del turismo nautico - che coinvolgerà in prospettiva generazioni sempre più native digitali - vedrà quindi operatori impegnati a cogliere - o meglio non perdere - questi spazi di mercato», conclude di Cesare.
Il forum proseguirà oggi, sempre al Teatro Alighieri con tre tavole rotonde per altrettanti temi di attualità: l’utilizzo di carburanti alternativi e la sostenibilità dei traffici via mare, il futuro della crocieristica in Adriatico e l'impatto delle politiche e delle iniziative pubbliche sul turismo marittimo nell'area.
I lavori riprenderanno domani mattina alle 9:15 presso il Palazzo Rasponi dalle Teste con momenti di confronto e dibattito: la possibilità di estendere la stagione turistica mantenendo alto il flusso di maritime tourist durante tutto l’anno, il valore delle crociere a bordo di navi di media-piccola taglia in questo braccio di mare, nuovi itinerari e destinazioni per la nautica in Adriatico, i confronti tra ferry & avio per la mobilità turistica nell’area e l’attrattività del comparto del turismo via mare in Adriatico per i nuovi professionisti del settore. Si terranno inoltre varie iniziative collaterali, tra cui l’evento finale del progetto Access2Napa.
Il programma completo di Adriatic Sea Forum – Cruise Ferry Sail & Yacht 2024 è disponibile al seguente link.
Il forum ideato da Risposte Turismo si realizza quest’anno in partnership con l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centro Settentrionale ed in compartecipazione con l'Amministrazione Comunale. Adriatic Sea Forum è organizzato con il sostegno di Edison e di Bassani Group. Sono sponsor dell’edizione 2024 Ferretti Group e Plus Marine. La due giorni conta sul contributo di Ravenna Civitas Cruise Port e sul supporto di CNA Ravenna e Confartigianato Ravenna. Si ringrazia la Camera di Commercio di Ferrara e Ravenna.
Aggiornamenti sulle due giornate di Adriatic Sea Forum 2024 sulle pagine Twitter e LinkedIn del forum e su adriaticseaforum.com.
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Tel. 010.27.25.048
Federico Zoni Berisso
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Ravenna, 24 ottobre 2024
Comunicazioni – Pubblicazioni Generali
24/10/2024
Grande successo di pubblico ieri, 23 ottobre 2024, in CCIAA a Ravenna per la prima edizione di Adria Shipping Summit, evento dedicato al cluster produttivo-marittimo che insiste sui porti dell’Alto Adriatico, governati dalle AdSP con base a Ravenna, Venezia e Trieste ed in occasione del quale si è celebrata la conclusione dei lavori del Progetto "Ravenna Port Hub - Infrastructural Works", il grande progetto di potenziamento dello scalo, portato a termine dal Presidente Daniele Rossi (nella foto)
Comunicazioni – Pubblicazioni Generali
23/10/2024
Ravenna, 23 ottobre 2024 – Centoventi ettari di aree logistiche, cinque chilometri di banchine, otto milioni di metri cubi di sedimenti dragati e investimenti per un miliardo di euro. Questi alcuni numeri del progetto Ravenna Port Hub, protagonista della prima edizione di Adria Shipping Summit in corso nella sede ravennate della Camera di commercio di Ferrara e Ravenna, che ha visto quasi mille registrati tra ospiti in presenza e collegati.
“Un progetto che farà del Porto dell’Emilia-Romagna uno degli hub logistici più importanti d’Europa tra Mediterraneo del sud, Nord Africa ed Europa continentale – ha sottolineato Daniele Rossi, presidente dell’Autorità di Sistema del Mare Adriatico centro settentrionale. – Oggi possiamo dire che esiste un “modello Ravenna”, cioè un sistema di valori e di competenze, di passione e di coraggio che consente di fare le cose nei tempi, nei modi e nei costi previsti. Il progetto Hub portuale non è solo infrastrutture materiali, ma è anche consapevolezza che oggi i porti non sono più soltanto i luoghi dove si muovono le merci, ma sono hub digitali ed energetici. La grande sfida che il nostro porto ha davanti a sé – conclude Rossi - è l’implementazione capillare delle più moderne tecnologie digitali e la realizzazione di investimenti nella produzione di energie da fonti rinnovabili, nel segno della sostenibilità ambientale ed economica”.
Il porto di Ravenna sta infatti scommettendo sul suo futuro e su quello delle tante realtà che vi lavorano, non solo con il progetto Ravenna Port Hub, ma con una serie di opere collegate che coinvolgono, tra gli altri, Snam, RFI, Anas, ENI, Progetto Agnes e ulteriori investimenti privati, per una somma complessiva di oltre 5 miliardi di euro.
"Stiamo investendo sulla portualità italiana e Ravenna è uno degli esempi in cui stiamo accompagnando la transizione energetica, con l'elettrificazione delle banchine e aiutando i privati – ha detto in apertura di lavori, in video collegamento, il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ricordando i cinque miliardi complessivi di investimento sul Candiano e l'attenzione al progetto di hub portuale "fondamentale” per un sistema dell'Alto Adriatico. - Venezia, Ravenna e Trieste hanno tre specializzazioni diverse, sarà fondamentale incrementare questa specializzazione. In finanziaria sono stati confermati Mare bonus e Ferro bonus per promuovere gli investimenti sull'intermodalità e stiamo lavorando alla riforma della governance dei porti per creare una cornice nazionale che promuova merito e innovazione - ha concluso il vicepremier Salvini.
Anche il viceministro alle Infrastrutture Galeazzo Bignami nel suo intervento ha rimarcato la strategia chiara del Governo per il porto di Ravenna, con una visione “non solo regionale ma nazionale e continentale che si concretizza per esempio con l'istituzione della Zona logistica semplificata”. Il viceministro si è poi soffermato sui progetti che riguardano il retroporto e sulla nomina del successore di Daniele Rossi alla guida dell'Autorità portuale.
La sessione del pomeriggio si sta focalizzando sulla geografia degli scali del nord Adriatico, sulla digitalizzazione e sulla transizione energetica. Domani, giovedì 24 ottobre, la visita del porto di Ravenna per vedere le opere del progetto Hub terminate, concluderà questa prima edizione degli Stati generali della portualità e della logistica del Nord Est.
Adria Shipping Summit è l’evento dedicato al cluster produttivo-marittimo dei porti dell’Alto Adriatico, Ravenna, Venezia e Trieste. La prima edizione dell’evento si svolgerà a Ravenna il 23 e 24 ottobre 2024, ma diventerà itinerante posizionandosi a turno presso le altre due Autorità di Sistema Portuale alto-adriatiche. L’obiettivo della manifestazione è rafforzare l’integrazione e la collaborazione degli attori dei segmenti produttivi e dello shipping nello scenario competitivo europeo ed internazionale. Il format prevede due giornate animate da conferenze, workshop, business meetings e momenti di networking riservati ai partner. Le sessioni congressuali del Summit si svolgono in presenza, ma saranno trasmesse anche in live streaming. www.adriashippingsummit.it
UFFICI STAMPA
True RP Carlo Prato cprato@true-rp.it 335 650 6483
Isabella Rhode – Eleonora Errico press@true-rp.it 320 0541543 - 335 1002079
Studio Comelli – Salvatore Bruno salvatore@studiocomelli.eu 335 398 913
Comunicazioni – Pubblicazioni Generali
22/10/2024
https://www.adriashippingsummit.it/
https://www.risposteturismo.it/adriatic-sea-forum-cruise-ferry-sail-yacht/
Comunicazioni – Pubblicazioni Generali
22/10/2024
Guarda il programma: https://www.adriashippingsummit.it/programma/
Iscriviti per partecipare: https://www.adriashippingsummit.it/partecipa-2024/
Per informazioni: https://www.adriashippingsummit.it/
Comunicazioni – Pubblicazioni Generali
25/10/2024
Presieduto dal Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico centro-settentrionale Daniele Rossi e con la partecipazione del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, del Vice Ministro Galeazzo Bignami e del sindaco di Ravenna Michele De Pascale, Adria Shipping Summit ha riunito i principali player del cluster marittimo del nord adriatico.
Nel corso del convegno è stato presentato il progetto Ravenna Port Hub: Infrastructural Works: un'iniziativa di importanza strategica per l'economia del Paese, come ha ribadito nel corso del convengo lo stesso Ministro Salvini.
L'evento ha rappresentato un'importante opportunità per approfondire e analizzare il ruolo strategico delle infrastrutture portuali dell'Adriatico centro-settentrionale, con particolare attenzione agli scali di Trieste, Venezia e Ravenna.
Il Ministro Salvini ospite di Adria Shipping Summit
Il Ministro Salvini ha dichiarato: “Ravenna è uno degli esempi sulla portualità italiana in cui stiamo investendo per la transizione energetica.
Ci sono 5 miliardi che coinvolgono il porto di Ravenna - ha detto Salvini - un miliardo direttamente in mano all'autorità portuale, quasi mezzo miliardo finanziato dal Mit, ci sono tanti soggetti privati che stanno mettendo attenzione su questo hub fondamentale per il sistema”.
Partendo proprio dalla dichiarazione del Ministro, l'evento si è rivelato un'occasione cruciale per esaminare e approfondire l'importanza strategica delle infrastrutture portuali dell'Adriatico centro-settentrionale, rappresentate anche dagli hub di Trieste e di Venezia.
Presto online gli atti, le interviste e i video di ADRIA SHIPPING SUMMIT nell'area #Replay del sito web https://www.adriashippingsummit.it/
#Staytuned
Comunicazioni – Pubblicazioni Generali
25/10/2024
Pregiatissimi Ospiti,
Vi ringrazio per essere qui oggi con noi a condividere un momento
storico per il porto di Ravenna, per la Regione Emilia-Romagna, per
l’Italia.
Oggi celebriamo il completamento del progetto Hub Portuale e quindi
sarebbe logico aspettarsi che vi parlassi di fondali, di banchine, di navi.
Lo farò, ma consentitemi prima una digressione dalla complessità del
nostro tema.
E proprio di complessità voglio parlarvi e lo farò parlando di
cognac.
Per poter diventare cognac, il vino deve essere prodotto nella regione
della Charent, nel sud ovest della Francia. Ma non basta: c’è il periodo
fissato per la vendemmia, e poi ci sono le botti: esclusivamente di
quercia. E, prima di finire nelle botti, il vino deve essere distillato per ben
due volte. Soltanto allora arriva il riposo, nelle cantine impregnate
dell’odore dell’Atlantico.
Insomma, il cognac è una faccenda di complessità, di equilibrio, di
pazienza e di mare, oltre che di terra e di lavoro.
Per tutto ciò che è bello e prezioso ci vuole pazienza e tempo. Sono
ingredienti non scritti eppure essenziali.
Questa è anche la storia del nostro progetto.
Una storia fatta di complessità, di equilibrio, di competenza e di
pazienza.
E di tempo: otto anni, otto lunghissimi, disperati, meravigliosi anni.
Mille volte abbiamo temuto di non farcela. Mille volte ci hanno fatto
cadere. Mille volte ci siamo rialzati e sempre con più determinazione,
audacia, coraggio.
La determinazione di chi sa di essere nel giusto, l’audacia di chi sa che
sta CONTRIBUENDO A FARE UN PEZZETTINO DI STORIA, il
coraggio di chi lavora per le generazioni che verranno.
120 ettari di aree logistiche, 500mila metri quadri di aree di cantiere, 5
chilometri di banchine, 80mila metri cubi di calcestruzzo, 20mila
tonnellate di acciaio, 70 chilometri di pali, 50 chilometri di tiranti, 250
operai, 80 ingegneri, 150mila ore di ingegneria, 1200 elaborati tecnici, 8
milioni di metri cubi di sedimenti dragati.
Investimenti per un miliardo di euro.
Questo è il progetto Hub Portuale.
Questo, ma non solo.
Grazie a questo progetto credo oggi si possa dire che esiste un
“modello Ravenna”, cioè un sistema di valori e di competenze, di
passione e di coraggio che consente di fare le cose nei tempi, nei modi
e nei costi previsti.
Entro fine anno avremo dragato i fondali del porto sino a 12,5 metri di
profondità ed avremo completato il rifacimento di tutte le banchine di
progetto.
Questi lavori saranno ultimati con quasi un anno di anticipo.
Sembra un buon risultato per un’opera pubblica in Italia.
Grazie alla accelerazione di questa prima Fase dei lavori, resa possibile
dalla positiva collaborazione con il consorzio di imprese appaltatrici
guidato da RCM, abbiamo potuto avviare i lavori della seconda Fase,
lavori che sono finanziati con fondi PNRR e devono quindi terminare
entro il dicembre 2026.
Siamo certi che ce la faremo.
Seconda Fase che comporta l’investimento di 170 milioni di euro per la
realizzazione dell’impianto di trattamento dei materiali risultanti
dall’escavo, ed il dragaggio di altri tre milioni di metri cubi di fondale,
che ci farà raggiungere la profondità di 14,5 metri in gran parte del
canale portuale.
Per risolvere il problema più importante del nostro porto, cioè la
manutenzione costante dei fondali, abbiamo guardato all’esperienza dei
porti del Nord Europa, dove impianti simili per il trattamento dei fanghi
da escavo sono in funzione da anni con ottimi risultati.
Il nostro sarà l’unico impianto del genere nel Mediterraneo.
Anche in questo siamo stati pionieri, così come lo siamo stati nel
sostenere con convinzione il deposito di GNL di Edison e Pir, il
rigassificatore di Snam, il deposito di CO2 di Eni, il parco eolico a mare
di Agnes.
Tutti questi progetti sono stati possibili perché con la realizzazione del
progetto Hub abbiamo creato un nuovo clima di fiducia, di fiducia nella
capacità del porto di Ravenna di guardare al futuro, di accogliere
l’innovazione con attenzione amministrativa e coraggio imprenditoriale.
E questa rinnovata fiducia è stata la condizione che ha determinato la
decisione di tante imprese private di investire nel nostro porto più di
quattro miliardi di euro.
Oltre ai progetti che ho già citato voglio ricordare i colossali investimenti
di Marcegaglia, di Bunge, di Versalis, di Ferretti, di Royal Caribbean e
tanti altri.
I soli investimenti di Royal Caribbean e Ferretti saranno di quasi 200
milioni di euro e porteranno 800 nuovi posti di lavoro.
Approfondimento dei fondali, nuove banchine, nuove aree logistiche,
consentiranno l’arrivo in porto di maggiori volumi di merci, che dal porto
dovranno uscire e dovranno farlo in modo efficiente, rapido e sicuro.
Per questo a completamento del grande disegno infrastrutturale del
porto di Ravenna, abbiamo lavorato per potenziare ferrovie e strade.
Anche qui c’è voluto tempo, calma, pazienza per superare il delirio infinito delle procedure autorizzative, per gestire le conferenze dei servizi, per interloquire con un sistema amministrativo
eccessivamente burocratizzato, non motivato, sospettoso.
Per quel che riguarda le ferrovie con l’accordo firmato nel 2017 fra RFI,
Autorità Portuale e Regione, abbiamo concordato gli interventi strategici,
per un valore di oltre 120 milioni di euro, sostenuti da RFI, che faranno
del porto di Ravenna il primo Hub ferroviario italiano.
Fra questi interventi sono stati ultimati il nuovo ponte Teodorico ed il
by-pass sulla dorsale sinistra, che evita l’ingresso in stazione centrale di
oltre 4000 treni, e con il prossimo anno partiranno i lavori delle due nuove stazioni
ferroviarie per la movimentazione dei treni merci in sinistra e destra
Candiano, che consentiranno finalmente di avere fasci di binari da 900
metri per treni di standard europeo.
A carico dell’Autorità Portuale nei prossimi due anni resta il
prolungamento dei binari in penisola Trattaroli, un investimento di
quattro milioni di euro, ed il raccordo ferroviario per gli ultimi cinque
terminal che ancora non sono collegati alla rete.
E poi le strade di accesso al porto, indispensabili, inevitabili. Questa
forse è la nota dolente del nostro sistema logistico. Gli investimenti in
corso da parte di Anas, oltre 30 milioni, sono sicuramente un buon inizio
per arrivare ad una sistemazione complessiva della viabilità che
comprenda l’allargamento della 309DIR, tangenziale fondamentale per il
porto sulla direttrice di Bologna, e la realizzazione della nuova “Romea”
verso Venezia.
Queste due opere sono necessarie per fare del porto
dell’Emilia-Romagna uno degli hub logistici più importanti d’Europa.
Il progetto Hub portuale non è solo infrastrutture materiali, che pur
restano la condizione abilitante di ogni altro investimento, ma è anche
consapevolezza che oggi i porti non sono più soltanto i luoghi dove si
muovono le merci, ma sono hub digitali ed energetici.
La grande sfida che il nostro porto ha davanti è l’implementazione
capillare delle più moderne tecnologie digitali e la realizzazione di
investimenti nella produzione di energie da fonti rinnovabili, nel segno
della sostenibilità ambientale ed economica.
Con un budget triennale di sei milioni di euro, abbiamo completato la
posa di oltre 30 km di cavi in fibra ottica per coprire tutto l’ambito
portuale, a disposizione delle imprese e delle amministrazioni pubbliche,
abbiamo già digitalizzato la maggior parte dei processi amministrativi e
stiamo lavorando all’implementazione della tecnologia 5G.
Abbiamo in cantiere progetti per rafforzare le procedure di ciber security
e di controllo dell’ambito portuale.
Nel campo energetico, stiamo lavorando alla realizzazione di un
impianto fotovoltaico da 38 Megawatt di potenza e del costo di oltre 30
milioni di euro con una formula innovativa di finanza di progetto. Questo
impianto ci consentirà di fornire energia “verde” al sistema di cold
ironing che stiamo realizzando, grazie ad un contributo PNRR di 35
milioni di euro, al terminal crociere di porto corsini.
Un’idea questa di economia circolare perfetta nata negli uffici
dell’Autorità Portuale.
L’Hub portuale è tutto questo, ma non solo.
E’ anche sensibilità per la città, per la sua economia, per la sua crescita.
Con questa attenzione e senso di responsabilità abbiamo realizzato il
progetto crociere, abbiamo investito nel terminal di Porto Corsini e nel
suo retroporto. Unitamente a Royal Caribbean che investirà 35 milioni di
euro per costruire la nuova stazione marittima, realizzeremo opere a
mare e un parco di 8 ettari a ridosso del terminal, per un costo
complessivo a carico dell’Autorità Portuale di oltre dieci milioni di euro.
I 330mila croceristi scesi in città lo scorso anno ed i 500mila previsti a
regime, cioè fra tre anni, ci fanno ritenere che siano soldi investiti bene!
E vado a concludere.
Lo scenario macroeconomico è oggi decisamente complesso, lo è
economicamente, con una crescita modesta a causa delle politiche
monetarie condizionate da una inflazione che non accenna a
stabilizzarsi su valori accettabili, ma lo è anche geopoliticamente, con l’area mediorientale in precario
equilibrio e il Mar Nero sostanzialmente devastato.
E mentre il mondo occidentale ha imbrigliato le proprie economie nella
rete di una male interpretata sostenibilità, India e Cina aumentano
indiscriminatamente le loro emissioni inquinanti pur di sostenere lo sviluppo.
Questa complessità comporterà cambiamenti epocali nei modelli di
globalizzazione e la riconfigurazione delle catene di
approvvigionamento.
Da una parte assisteremo ad un aumento delle distanze delle rotte
marittime ed alla conseguente necessità della crescita dimensionale
delle navi per ottimizzare i maggiori costi di trasporto,
dall’altra il fenomeno del reshoring, cioè della regionalizzazione degli
scambi e delle filiere produttive, sarà sempre più importante e tornerà a
rendere centrale il mediterraneo nei trasporti dalla produzione al
consumo.
In questo scenario i porti del Mediterraneo saranno la spina dorsale
dell’integrazione regionale con un aumento del trasporto marittimo a
corto raggio. La dimensione ideale per valorizzare gli asset e le
competenze del porto di Ravenna.
Questo nuovo assetto degli equilibri commerciali in ottica mediterranea
rappresenta una opportunità per il porto dell'Emilia-Romagna, che per la
sua posizione strategica potrà assumere un ruolo di hub logistico tra
mediterraneo del sud, nord africa ed europa continentale.
La scelta di un porto per gli operatori della logistica non dipenderà più
dal solo fattore geografico, ma piuttosto dall'efficienza sostenibile del
sistema porto nel suo complesso.
Dalla sua rete logistica retroportuale, dalla disponibilità e modernità dei
servizi tecnico nautici, dalla digitalizzazione delle attività amministrative,
dall’adozione diffusa di tecnologie avanzate, dell’intelligenza artificiale e
della robotica.
Il porto dell’Emilia Romagna ha intrapreso questa strada con il progetto
Hub. Ora bisogna tenere alto lo sguardo, non avere timori e proseguire
sul percorso tracciato.
Consentitemi una nota personale.
Ho finito il mio mandato e lascerò presto la presidenza dell’Autorità
Portuale.
Ho fatto del mio meglio per assolvere il compito per cui sono stato
chiamato otto anni fa a guidare questo porto: garantirgli una prospettiva
di futuro florida, degna della sua storia.
Grazie al lavoro degli uomini e delle donne dell'Autorità Portuale,
professionisti eccellenti ed appassionati, che sono stati una fonte di
ispirazione e presenza gioiosa anche nei momenti più difficili,
grazie al supporto prezioso, all’aiuto costante, della Regione
Emilia-Romagna, del Comune di Ravenna, della Prefettura di Ravenna,
della Comunità Portuale,
grazie alla collaborazione con la Capitaneria di Porto,
il porto di Ravenna ha oggi le condizioni per essere ancora protagonista
di una nuova brillante stagione della portualità italiana.
Non era scontato.
Molto è stato fatto, molto resta da fare.
Auguro a tutti voi buon lavoro e buon vento!
Comunicazioni – Pubblicazioni Generali
24/10/2024
Maletti ha ripercorso le tappe del lungo percorso compiuto dal terminal passeggeri, dalla sua ideazione, alla progettazione, dall'inaugurazione - avvenuta nel lontano 2011 - sino a questo importante traguardo che quest'oggi si è celebrato. Una visione che si è dimostrata vincente e che nel porto di Ravenna si è riuscita a realizzare e si svilupperà nel futuro grazie al grande gioco di squadro compiuto da tutte le Istituzioni e gli operatori coinvolti, che Maletti ha colto l'occasione per ringraziare pubblicamente.
Comunicazioni – Pubblicazioni Generali
24/10/2024
Oggi, 24 ottobre 2024, si è svolta la cerimonia di posa della prima pietra organizzata da Ravenna Civitas Cruise Port (RCCP) per l'inizio ufficiale della costruzione del suo nuovo terminal crociere di 10.000 metri quadrati a Porto Corsini (Ravenna).
"Si tratta di un traguardo importante sia per l'Autorità Portuale di Ravenna, sia per i nostri partner e per la comunità locale", ha dichiarato Daniele Rossi, Presidente dell'Autorità Portuale di Ravenna. "Il nuovo terminal dimostra l'impegno dell'industria crocieristica nell'investire nello sviluppo sostenibile di Ravenna, garantendo agli ospiti la possibilità di godere di questo meraviglioso territorio e portando nuovi posti di lavoro nella regione".
Il nuovo terminal, il cui progetto è stato sviluppato da Cruise Terminals International e Royal Caribbean Group,aprirà a tutte le compagnie di crociera nel 2026, e potrà ospitare due navi contemporaneamente. Il terminal si integrerà con il paesaggio e gli spazi verdi pubblici; l’intero sito, di ben12 ettari, sarà abbracciato dall’ambiente pinetale e costiero circostante, e includerà percorsi pedonali e ciclabili e aree dedicate all’intrattenimento; ne beneficeranno anche le comunità locali e i visitatori non crocieristi.
Inoltre, il terminal conseguirà la certificazione Leadership in Energy and Environmental Design (LEED) Gold, diventando così il primo terminal certificato LEED in Italia. Il progetto sostenibile si concentrerà sull'efficienza energetica, sulla generazione di energia rinnovabile, sul riciclaggio e sulla gestione dei rifiuti e sull'approvvigionamento sostenibile dei materiali. L'Autorità Portuale investirà anche nelcoldironing, la tecnologia per l’alimentazione elettrica delle navi da banchina, il che significa che le navi in porto potranno spegnere i motori.
"Siamo onorati di collaborare con l'Autorità Portuale di Ravenna a questo entusiasmante progetto", ha dichiarato Anna D'Imporzano, Direttore Generale di RCCP. "Questa nuova struttura avrà un design architettonico straordinario, audace e sostenibile, e aspetti tecnologici innovativi che non solo miglioreranno l'esperienza per i crocieristi, ma coinvolgeranno anche la comunità locale".
Il nuovo terminal convaliderà lo status del porto di Ravenna come homeport di livello mondiale per le navi da crociera per iniziare e terminare i loro itinerari. Gli studi di settore mostrano che un passeggero imbarcante o sbarcante spenda in media 385 dollari e, con il terminal che probabilmente genererà da 100 a 200 posti di lavoro diretti e indiretti al giorno in una varietà di posizioni, la nuova struttura contribuirà a fornire un impatto economico positivo in tutta la regione.
"La posa della prima pietra di oggi rappresenta un momento cruciale per Ravenna, per la comunità e per l'industria crocieristica", ha dichiarato Graham Olver, CEO di CTI. "Offrendo posti di lavoro, impatto economico e una struttura certificata LEED Gold, il nuovo terminal è davvero una vetrina di ciò che si può ottenere quando l'innovazione incontra la passione”.
Ravenna e i suoi dintorni sono noti per le loro straordinarie bellezze naturali e la calda ospitalità. I visitatori potranno vivere e godere di ricchi tesori storici e culturali, arte e architettura, natura incontaminata e spiagge e cucina tradizionale italiana.
Gli architetti di Atelier(s) Alfonso Femia e il team di ingegneri di RINA Consulting lavoreranno con RCCP e i suoi partner per costruire un terminal all'avanguardia integratocon il paesaggio.
"Siamo onorati di partecipare alla cerimonia di posa della prima pietra che celebra il prossimo passo nel viaggio verso lo sviluppo di un nuovo terminal crociere certificato LEED Gold nel cuore dell'Europa", ha dichiarato Joshua Carroll, Senior Vice President, Destination Development, Royal Caribbean Group. "Questo progetto non sarebbe stato possibile senza il duro lavoro e il sostegno costante di tante persone e ringrazio l'Autorità Portuale, il Comune di Ravenna, la Regione Emilia Romagna e tutta la comunità portuale e cittadina che ci hanno accolto e sostenuto fin dall'inizio".
Il coinvolgimento della comunità è stato al centro di tutta la fase di progettazione del nuovo terminal, che si appresta a diventare un punto di riferimento simbolico a Ravenna e un punto focale per attività ed eventi. Il terminal a due piani sarà dotato di un centro per gli equipaggi delle navi, un ufficio informazioni turistiche, e aree per gustare la cucina locale. L'edificio del terminal sarà collegato alle navi tramite una passerella sopraelevata che corre per quasi tutta la lunghezza il molo.
Gli ospiti potranno godere di un'incredibile vista sul mare e sulle spiagge di Ravenna mentre imbarcanosulla loro nave attraverso passerelle mobili d’imbarco (fingers) di nuova generazione. Nei giorni in cui non ci saranno naviormeggiate a banchina, il terminal e la sua passerella sul mare saranno aperti per eventi pubblici e privati tra cui competizioni sportive, presentazioni artistiche e letterarie e molto altro. Gli ampi spazi al piano terra offriranno anche l'opportunità di organizzare fiere e altri grandi eventi
Informazioni su RCCP
Ravenna Civitas Cruise Port (RCCP) è una joint venture tra CTI (Cruise Terminals International) e Royal Caribbean Group. La società è concessionaria del servizio di stazione marittima per le navi da crociera e per la costruzione del terminal crociere di Ravenna, che aprirà per la stagione crocieristica 2026, che convaliderà lo status del porto di Ravenna come homeport di livello mondiale per le navi da crociera per iniziare e terminare i loro itinerari nel cuore del Mediterraneo.
www.rccp.it
Informazioni su CTI
Cruise Terminals International (CTI) possiede, sviluppa e gestisce infrastrutture portuali in tutto il mondo. CTI sta sviluppando una solida rete di progetti di infrastrutture portuali per soddisfare le crescenti esigenze dell'industria crocieristica, in stretta collaborazione con le comunità locali e con grande attenzione alla sostenibilità.
Informazioni su Royal Caribbean Group
Royal Caribbean Group (NYSE: RCL) è leader nel settore delle vacanze con una flotta globale di 68 navi da crociera dei suoi cinque marchi che viaggiano verso circa 1.000 destinazioni. Con la missione di offrire le migliori vacanze in modo responsabile, Royal Caribbean Group accoglie milioni di ospiti ogni anno attraverso il suo portafoglio di marchi best-in-class, tra cui Royal Caribbean International, Celebrity Cruises e Silversea,anche espandendoil portafoglio di esperienze di vacanza a terra attraverso la collezione Perfect Day atCocoCay e Royal Beach Club. La società possiede anche il 50% di una joint venture che gestisce TUI Cruises e Hapag-Lloyd Cruises. Con una ricca storia di innovazione, Royal Caribbean Group offre continuamente nuovi prodotti ed esperienze entusiasmanti per gli ospiti che contribuiscono a plasmare il futuro dei viaggi di piacere.
www.royalcaribbeangroup.com
www.rclinvestor.com
Comunicazioni – Pubblicazioni Generali
24/10/2024
• Crociere: nel 2025 previsti oltre 5.1 milioni di crocieristi movimentati (+3.9% sul 2024) e oltre 3.400 toccate nave (+5.8% sul 2024)
• Traghetti, aliscafi e catamarani: crescita del 2% nel 2024 rispetto al 2023, tendenza che dovrebbe confermarsi anche per il 2025 (previsti oltre 21 milioni di passeggeri movimentati)
• Nautica: nel 2024 oltre mezzo milione di movimenti di turisti nautici in Adriatico trainati dalla sponda orientale e con ampi margini di crescita
• Nel triennio 2024/2026 previsti oltre 390 milioni di investimenti in infrastrutture dedicate al turismo via mare in Adriatico
Una moderata crescita del numero di crocieristi e dei turisti movimenta ti via traghetto e nuovi investimenti propedeutici a una successiva fase di forte sviluppo per tutte le componenti del maritime tourism in adriatico.
È la prima fotografia del 2025 scattata da Risposte Turismo, società di ricerca e consulenza a servizio della macroindustria turistica, in apertura della settima edizione di Adriatic Sea Forum - cruise, ferry, sail & yacht, l’appuntamento di riferimento per il turismo via mare in Adriatico, ideato e organizzato dalla stessa Risposte Turismo quest’anno in partnership con l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centro Settentrionale.
«Alla luce dei dati che emergono dalla nostra analisi, è corretto riferirsi al maritime tourism in Adriatico come fenomeno consolidato, che, nel 2025, continua il suo percorso di crescita moderata ma costante», afferma Francesco di Cesare – Presidente Risposte Turismo. «Questo è sicuramente il tipo di crescita più positivo per le destinazioni turistiche in termini di organizzazione della propria offerta», prosegue di Cesare. «I risultati sono a mio modo di vedere frutto, in particolare, della ricchezza dell’area e sono da leggere, non solo alla luce del patrimonio storico artistico e paesaggistico ma, anche, dal punto di vista delle infrastrutture e dei servizi di cui dispone. Un’offerta sempre più consistente anche grazie ai consistenti investimenti che continuiamo a registrare da parte di imprenditori privati e di amministrazioni pubbliche. Tutto ciò fa sì che gli operatori, anche internazionali, decidano di impegnarsi in quest’area, e che i turisti inseriscano l’Adriatico tra le possibili mete di proprie vacanze. Noi di Risposte Turismo teniamo sempre a sottolineare che il divario tra risultati attuali e potenziali resta alto, e che tale gap potrà essere colmato in particolare attraverso un’azione congiunta di promozione dell’area, scegliendo tutti assieme - operatori privati e decisori pubblici, agenzie di promozione turistica nazionale e singoli comuni - di scommettere sul brand Adriatico», conclude di Cesare.
Prosegue la crescita della crocieristica: nel 2025 oltre 5.1 milioni di passeggeri movimentati
Per quanto riguarda il traffico crocieristico, secondo le prime stime della società di ricerca guidata da Francesco di Cesare, nel 2025 saranno oltre 5,1 milioni i passeggeri movimentati (imbarchi, sbarchi e transiti) nei porti dell’Adriatico, in crescita del +3,9% rispetto al 2024. Le previsioni di Risposte Turismo indicano anche una crescita nel numero delle toccate nave (+5.8%) per un totale di oltre 3.400.
Un risultato che, se sarà confermato, testimonia una interessante vitalità dell’area, con sempre più porti ad essere coinvolti
Tali previsioni sono il frutto della proiezione effettuata da Risposte Turismo sulle stime di oltre 20 porti crocieristici dell’Adriatico, scali che, complessivamente, nel 2024 rappresenteranno l’84% del totale passeggeri movimentati stimata e l’83% delle toccate nave.
Italia ancora leader nella croceristica adriatica, ma sono i Paesi della sponda orientale a crescere di più
Per quanto riguarda il traffico crocieristico per Paese, lo studio di Risposte Turismo prevede per il 2025 la conferma dell’Italia al primo posto nella classifica (2 milioni di passeggeri movimentati, stabile sul 2024).
Se si guarda alle toccate nave, invece, al primo posto si riconfermerà la Croazia con circa 1.390 accosti (+5.5% sul 2024).
Secondo i ricercatori di Risposte Turismo, Albania e Montenegro saranno i paesi che nel 2025 cresceranno maggiormente con, rispettivamente, 70mila passeggeri movimentati (+235%) e 760mila (+16% sul 2024).
La classifica dei singoli porti: Corfù, Kotor e Venezia primi porti crocieristici nell’area
Guardando ai singoli porti troviamo ancora al primo posto in classifica Corfù (750mila passeggeri movimentati, +3% sul 2024), seguito in seconda posizione da Kotor (615mila, +1% sul 2024) e da Venezia (con 560mila, +3.7% sul 2024) che contenderà come nel 2024 a Dubrovnik il terzo gradino del podio.
All’interno della top 20 dei porti dell’Adriatico, si segnala, in particolare, la crescita attesa del porto albanese di Sarandë che nel 2025 dovrebbe movimentare circa 70mila passeggeri (+260% sul 2024) e del porto montenegrino di Bar che supererà i 145mila passeggeri movimentati (+203% sul 2024).
Traghetti: un 2025 che registrerà un’ulteriore leggera crescita nei passeggeri movimentati sul 2024
Il 2024, per il traffico traghetti, aliscafi e catamarani, si sta per concludere con una crescita del 2% sul 2023.
Relativamente al 2025, si confermano nella top-3 i porti di Split (5,7 milioni di passeggeri movimentati, +2,5% sul 2024), Igoumenitsa (3,1 milioni di passeggeri movimentati, +2%) e Zadar (2,7 milioni, +2%).
Complessivamente, il traffico traghetti, catamarani e aliscafi dovrebbe registrare il prossimo anno un’ulteriore leggera crescita, portando il totale a raggiungere la soglia dei 21 milioni di movimenti passeggeri (escludendo le rotte interne della Croazia).
Oltre 390 milioni di investimenti in infrastrutture dedicate al turismo via mare nel triennio 2024/2026
Il team di ricreatori di Risposte Turismo ha inoltre mappato oltre 390 milioni di investimenti avviati o in programma per la realizzazione di infrastrutture dedicate al turismo via mare in Adriatico.
Di questi, circa 200 milioni di euro sono destinati al settore cruise & ferry e, in particolare, riguardano la realizzazione di nuovi terminal e stazioni marittime.
Tra le nuove infrastrutture che verranno realizzate nell’area adriatica si segnalano: la nuova stazione marittima di Ravenna a Porto Corsini entro il 2026 per un investimento totale di 46 milioni di euro, l'inaugurazione della seconda stazione marittima di Bari, per un investimento totale di 8 milioni di euro e la costruzione del cruise terminal a Marghera per un investimento di oltre 67 milioni di euro, in programma entro il 2028. Nella costa adriatica orientale si stanno per avviare i lavori in Slovenia, per la costruzione del nuovo cruise terminal al porto di Koper, per un ammontare di 3 milioni di euro (atteso per la primavera 2025).
Per quanto riguarda la nautica, nel solo triennio 2024-2026, sono stati conteggiati oltre 190 milioni di euro complessivi di investimenti tra inaugurazione di nuove marine (oltre 183 milioni) e ampliamento di strutture preesistenti (oltre 6 milioni).
Tra le strutture che verranno inaugurate nel corso dei prossimi due anni si segnalano, in particolare, Vlora Marina a Valona in Albania (45 milioni di euro, 438 ormeggi) nel 2025 e Porto Baroš Marina a Rijeka in Croazia (50 milioni di euro, circa 230 posti barca) nel 2026.
In relazione ai progetti di ampliamento si prevede che le marine di Skrivena Luka nell’isola croata di Lastovo
e Marina Korkyra nell’isola croata di Korčula acquisiranno rispettivamente 10 nuovi ormeggi (100.000 euro di investimento) e 45 nuovi ormeggi (1.5 milioni di euro di investimento) nel 2025. Sul versante italiano, entro i prossimi due anni sono attesi gli incrementi dei posti barca di Marina Fiorita a Venezia (50 ormeggi per 3 milioni di investimento), Darsena Le Saline a Chioggia (20 ormeggi per 700 mila euro di investimento), Marco Carani Nautica a Brindisi (100 ormeggi per 200mila euro di investimento) e del Porto Turistico di Rodi Garganico a Foggia (40 posti barca per 350.000 euro di investimento).
Nautica: oltre 500mila i movimenti di turisti nautici in Adriatico a fine 2024
Come per le precedenti edizioni anche l’Adriatic Sea Tourism Report 2024 contiene una dettagliata analisi del turismo nautico nell’area Adriatica: dal numero di strutture delle marine presenti nell’Adriatico (344) al numero dei posti barca totali (per la prima volta superiore agli 80mila), dalla classifica per singolo paese (Italia, Croazia e Slovenia sui primi tre gradini podio) alla tipologia di turisti che solcano le acque di questo braccio di mare con le proprie imbarcazioni o utilizzando servizi di charter nautici.
Secondo Risposte Turismo a fine 2024 saranno 500mila i movimenti di turisti nautici in Adriatico. Un valore che, sebbene non includa la consistente componente di diportisti “residenziali” in escursione giornaliera dal proprio marina, fa emergere un interessante mercato di turismo nautico, con una prevalenza di movimentazione nella costa orientale dell’Adriatico e con ampie prospettive di crescita trainate anche dalla nuova offerta presente nell’area.
Dall’indagine realizzata su 78 marine nell’area adriatica, risulta che la maggior parte dei turisti in transito giornaliero nei porti turistici considerati sulla sponda occidentale provenga in assoluta prevalenza dal mercato interno (italiani, 65,9%), seguiti da tedeschi (14,1%) e austriaci (8,%). Sulla sponda orientale, invece, l’analisi evidenzia come dopo il mercato domestico (il 33.7% dalla Croazia e il 4.3% dalla Slovenia) ci sia una maggiore varietà di clientela, tra cui turisti nautici italiani (16.4%) e tedeschi (16.2%).
Per quanto riguarda, invece, la clientela delle società di charter nautiche oggetto dell’analisi dei ricercatori di Risposte Turismo, emerge che chi usufruisce di servizi charter sono per la maggior parte di provenienza extra-adriatica (72.2% del totale) con una prevalenza di tedeschi (25,0%) e austriaci (20,3%). La costa occidentale risulta essere particolarmente preferita da belgi e francesi mentre quella orientale è scelta da polacchi e cechi.
L’indagine sugli operatori charter di Risposte Turismo ha, inoltre, riguardato le abitudini e le scelte della clientela: «Dal nostro studio emerge in modo significativo una finestra molto breve tra il momento della prenotazione dell’imbarcazione (quando noleggiata) e l’uso della stessa (il 40% lo fa con una sola settimana di anticipo)», commenta di Cesare. «Non proprio un massiccio last minute ma senza dubbio una minore propensione a prenotare con largo anticipo, confermata dai responsabili delle società di charter che partecipano alle nostre indagini, e che affermano come sia sempre più determinante, per loro, utilizzare e saper sfruttare tutti gli strumenti on line in grado di intercettare la domanda e fornire ad essa informazioni e proposte in tempi molto rapidi. Il presente e futuro del turismo nautico - che coinvolgerà in prospettiva generazioni sempre più native digitali - vedrà quindi operatori impegnati a cogliere - o meglio non perdere - questi spazi di mercato», conclude di Cesare.
Il forum proseguirà oggi, sempre al Teatro Alighieri con tre tavole rotonde per altrettanti temi di attualità: l’utilizzo di carburanti alternativi e la sostenibilità dei traffici via mare, il futuro della crocieristica in Adriatico e l'impatto delle politiche e delle iniziative pubbliche sul turismo marittimo nell'area.
I lavori riprenderanno domani mattina alle 9:15 presso il Palazzo Rasponi dalle Teste con momenti di confronto e dibattito: la possibilità di estendere la stagione turistica mantenendo alto il flusso di maritime tourist durante tutto l’anno, il valore delle crociere a bordo di navi di media-piccola taglia in questo braccio di mare, nuovi itinerari e destinazioni per la nautica in Adriatico, i confronti tra ferry & avio per la mobilità turistica nell’area e l’attrattività del comparto del turismo via mare in Adriatico per i nuovi professionisti del settore. Si terranno inoltre varie iniziative collaterali, tra cui l’evento finale del progetto Access2Napa.
Il programma completo di Adriatic Sea Forum – Cruise Ferry Sail & Yacht 2024 è disponibile al seguente link.
Il forum ideato da Risposte Turismo si realizza quest’anno in partnership con l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centro Settentrionale ed in compartecipazione con l'Amministrazione Comunale. Adriatic Sea Forum è organizzato con il sostegno di Edison e di Bassani Group. Sono sponsor dell’edizione 2024 Ferretti Group e Plus Marine. La due giorni conta sul contributo di Ravenna Civitas Cruise Port e sul supporto di CNA Ravenna e Confartigianato Ravenna. Si ringrazia la Camera di Commercio di Ferrara e Ravenna.
Aggiornamenti sulle due giornate di Adriatic Sea Forum 2024 sulle pagine Twitter e LinkedIn del forum e su adriaticseaforum.com.
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Ravenna, 24 ottobre 2024
Comunicazioni – Pubblicazioni Generali
24/10/2024
Grande successo di pubblico ieri, 23 ottobre 2024, in CCIAA a Ravenna per la prima edizione di Adria Shipping Summit, evento dedicato al cluster produttivo-marittimo che insiste sui porti dell’Alto Adriatico, governati dalle AdSP con base a Ravenna, Venezia e Trieste ed in occasione del quale si è celebrata la conclusione dei lavori del Progetto "Ravenna Port Hub - Infrastructural Works", il grande progetto di potenziamento dello scalo, portato a termine dal Presidente Daniele Rossi (nella foto)
Comunicazioni – Pubblicazioni Generali
23/10/2024
Ravenna, 23 ottobre 2024 – Centoventi ettari di aree logistiche, cinque chilometri di banchine, otto milioni di metri cubi di sedimenti dragati e investimenti per un miliardo di euro. Questi alcuni numeri del progetto Ravenna Port Hub, protagonista della prima edizione di Adria Shipping Summit in corso nella sede ravennate della Camera di commercio di Ferrara e Ravenna, che ha visto quasi mille registrati tra ospiti in presenza e collegati.
“Un progetto che farà del Porto dell’Emilia-Romagna uno degli hub logistici più importanti d’Europa tra Mediterraneo del sud, Nord Africa ed Europa continentale – ha sottolineato Daniele Rossi, presidente dell’Autorità di Sistema del Mare Adriatico centro settentrionale. – Oggi possiamo dire che esiste un “modello Ravenna”, cioè un sistema di valori e di competenze, di passione e di coraggio che consente di fare le cose nei tempi, nei modi e nei costi previsti. Il progetto Hub portuale non è solo infrastrutture materiali, ma è anche consapevolezza che oggi i porti non sono più soltanto i luoghi dove si muovono le merci, ma sono hub digitali ed energetici. La grande sfida che il nostro porto ha davanti a sé – conclude Rossi - è l’implementazione capillare delle più moderne tecnologie digitali e la realizzazione di investimenti nella produzione di energie da fonti rinnovabili, nel segno della sostenibilità ambientale ed economica”.
Il porto di Ravenna sta infatti scommettendo sul suo futuro e su quello delle tante realtà che vi lavorano, non solo con il progetto Ravenna Port Hub, ma con una serie di opere collegate che coinvolgono, tra gli altri, Snam, RFI, Anas, ENI, Progetto Agnes e ulteriori investimenti privati, per una somma complessiva di oltre 5 miliardi di euro.
"Stiamo investendo sulla portualità italiana e Ravenna è uno degli esempi in cui stiamo accompagnando la transizione energetica, con l'elettrificazione delle banchine e aiutando i privati – ha detto in apertura di lavori, in video collegamento, il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ricordando i cinque miliardi complessivi di investimento sul Candiano e l'attenzione al progetto di hub portuale "fondamentale” per un sistema dell'Alto Adriatico. - Venezia, Ravenna e Trieste hanno tre specializzazioni diverse, sarà fondamentale incrementare questa specializzazione. In finanziaria sono stati confermati Mare bonus e Ferro bonus per promuovere gli investimenti sull'intermodalità e stiamo lavorando alla riforma della governance dei porti per creare una cornice nazionale che promuova merito e innovazione - ha concluso il vicepremier Salvini.
Anche il viceministro alle Infrastrutture Galeazzo Bignami nel suo intervento ha rimarcato la strategia chiara del Governo per il porto di Ravenna, con una visione “non solo regionale ma nazionale e continentale che si concretizza per esempio con l'istituzione della Zona logistica semplificata”. Il viceministro si è poi soffermato sui progetti che riguardano il retroporto e sulla nomina del successore di Daniele Rossi alla guida dell'Autorità portuale.
La sessione del pomeriggio si sta focalizzando sulla geografia degli scali del nord Adriatico, sulla digitalizzazione e sulla transizione energetica. Domani, giovedì 24 ottobre, la visita del porto di Ravenna per vedere le opere del progetto Hub terminate, concluderà questa prima edizione degli Stati generali della portualità e della logistica del Nord Est.
Adria Shipping Summit è l’evento dedicato al cluster produttivo-marittimo dei porti dell’Alto Adriatico, Ravenna, Venezia e Trieste. La prima edizione dell’evento si svolgerà a Ravenna il 23 e 24 ottobre 2024, ma diventerà itinerante posizionandosi a turno presso le altre due Autorità di Sistema Portuale alto-adriatiche. L’obiettivo della manifestazione è rafforzare l’integrazione e la collaborazione degli attori dei segmenti produttivi e dello shipping nello scenario competitivo europeo ed internazionale. Il format prevede due giornate animate da conferenze, workshop, business meetings e momenti di networking riservati ai partner. Le sessioni congressuali del Summit si svolgono in presenza, ma saranno trasmesse anche in live streaming. www.adriashippingsummit.it
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Comunicazioni – Pubblicazioni Generali
22/10/2024
https://www.adriashippingsummit.it/
https://www.risposteturismo.it/adriatic-sea-forum-cruise-ferry-sail-yacht/
Comunicazioni – Pubblicazioni Generali
22/10/2024
Guarda il programma: https://www.adriashippingsummit.it/programma/
Iscriviti per partecipare: https://www.adriashippingsummit.it/partecipa-2024/
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