"Otto anni, otto lunghissimi, disperati, meravigliosi anni", anche questo è stato per il Presidente dell'Autorità Portuale di Ravenna, Daniele Rossi, il progetto "RAVENNA PORT HUB: Infrastructural works" Qui di seguito l'intervento integrale di Rossi, pronunciato in occasione della celebrazione della conclusione dei lavori previsti dal progetto, nell'ambito della prima edizione dell'ADRIA SHIPPING SUMMIT, appena conclusosi a Ravenna
Data pubblicazione: 25/10/2024
Tipo Documento: Comunicazione
Settore: Pubblicazioni Generali
Numero: 143
Pregiatissimi Ospiti,
Vi ringrazio per essere qui oggi con noi a condividere un momento
storico per il porto di Ravenna, per la Regione Emilia-Romagna, per
l’Italia.
Oggi celebriamo il completamento del progetto Hub Portuale e quindi
sarebbe logico aspettarsi che vi parlassi di fondali, di banchine, di navi.
Lo farò, ma consentitemi prima una digressione dalla complessità del
nostro tema.
E proprio di complessità voglio parlarvi e lo farò parlando di
cognac.
Per poter diventare cognac, il vino deve essere prodotto nella regione
della Charent, nel sud ovest della Francia. Ma non basta: c’è il periodo
fissato per la vendemmia, e poi ci sono le botti: esclusivamente di
quercia. E, prima di finire nelle botti, il vino deve essere distillato per ben
due volte. Soltanto allora arriva il riposo, nelle cantine impregnate
dell’odore dell’Atlantico.
Insomma, il cognac è una faccenda di complessità, di equilibrio, di
pazienza e di mare, oltre che di terra e di lavoro.
Per tutto ciò che è bello e prezioso ci vuole pazienza e tempo. Sono
ingredienti non scritti eppure essenziali.
Questa è anche la storia del nostro progetto.
Una storia fatta di complessità, di equilibrio, di competenza e di
pazienza.
E di tempo: otto anni, otto lunghissimi, disperati, meravigliosi anni.
Mille volte abbiamo temuto di non farcela. Mille volte ci hanno fatto
cadere. Mille volte ci siamo rialzati e sempre con più determinazione,
audacia, coraggio.
La determinazione di chi sa di essere nel giusto, l’audacia di chi sa che
sta CONTRIBUENDO A FARE UN PEZZETTINO DI STORIA, il
coraggio di chi lavora per le generazioni che verranno.
120 ettari di aree logistiche, 500mila metri quadri di aree di cantiere, 5
chilometri di banchine, 80mila metri cubi di calcestruzzo, 20mila
tonnellate di acciaio, 70 chilometri di pali, 50 chilometri di tiranti, 250
operai, 80 ingegneri, 150mila ore di ingegneria, 1200 elaborati tecnici, 8
milioni di metri cubi di sedimenti dragati.
Investimenti per un miliardo di euro.
Questo è il progetto Hub Portuale.
Questo, ma non solo.
Grazie a questo progetto credo oggi si possa dire che esiste un
“modello Ravenna”, cioè un sistema di valori e di competenze, di
passione e di coraggio che consente di fare le cose nei tempi, nei modi
e nei costi previsti.
Entro fine anno avremo dragato i fondali del porto sino a 12,5 metri di
profondità ed avremo completato il rifacimento di tutte le banchine di
progetto.
Questi lavori saranno ultimati con quasi un anno di anticipo.
Sembra un buon risultato per un’opera pubblica in Italia.
Grazie alla accelerazione di questa prima Fase dei lavori, resa possibile
dalla positiva collaborazione con il consorzio di imprese appaltatrici
guidato da RCM, abbiamo potuto avviare i lavori della seconda Fase,
lavori che sono finanziati con fondi PNRR e devono quindi terminare
entro il dicembre 2026.
Siamo certi che ce la faremo.
Seconda Fase che comporta l’investimento di 170 milioni di euro per la
realizzazione dell’impianto di trattamento dei materiali risultanti
dall’escavo, ed il dragaggio di altri tre milioni di metri cubi di fondale,
che ci farà raggiungere la profondità di 14,5 metri in gran parte del
canale portuale.
Per risolvere il problema più importante del nostro porto, cioè la
manutenzione costante dei fondali, abbiamo guardato all’esperienza dei
porti del Nord Europa, dove impianti simili per il trattamento dei fanghi
da escavo sono in funzione da anni con ottimi risultati.
Il nostro sarà l’unico impianto del genere nel Mediterraneo.
Anche in questo siamo stati pionieri, così come lo siamo stati nel
sostenere con convinzione il deposito di GNL di Edison e Pir, il
rigassificatore di Snam, il deposito di CO2 di Eni, il parco eolico a mare
di Agnes.
Tutti questi progetti sono stati possibili perché con la realizzazione del
progetto Hub abbiamo creato un nuovo clima di fiducia, di fiducia nella
capacità del porto di Ravenna di guardare al futuro, di accogliere
l’innovazione con attenzione amministrativa e coraggio imprenditoriale.
E questa rinnovata fiducia è stata la condizione che ha determinato la
decisione di tante imprese private di investire nel nostro porto più di
quattro miliardi di euro.
Oltre ai progetti che ho già citato voglio ricordare i colossali investimenti
di Marcegaglia, di Bunge, di Versalis, di Ferretti, di Royal Caribbean e
tanti altri.
I soli investimenti di Royal Caribbean e Ferretti saranno di quasi 200
milioni di euro e porteranno 800 nuovi posti di lavoro.
Approfondimento dei fondali, nuove banchine, nuove aree logistiche,
consentiranno l’arrivo in porto di maggiori volumi di merci, che dal porto
dovranno uscire e dovranno farlo in modo efficiente, rapido e sicuro.
Per questo a completamento del grande disegno infrastrutturale del
porto di Ravenna, abbiamo lavorato per potenziare ferrovie e strade.
Anche qui c’è voluto tempo, calma, pazienza per superare il delirio infinito delle procedure autorizzative, per gestire le conferenze dei servizi, per interloquire con un sistema amministrativo
eccessivamente burocratizzato, non motivato, sospettoso.
Per quel che riguarda le ferrovie con l’accordo firmato nel 2017 fra RFI,
Autorità Portuale e Regione, abbiamo concordato gli interventi strategici,
per un valore di oltre 120 milioni di euro, sostenuti da RFI, che faranno
del porto di Ravenna il primo Hub ferroviario italiano.
Fra questi interventi sono stati ultimati il nuovo ponte Teodorico ed il
by-pass sulla dorsale sinistra, che evita l’ingresso in stazione centrale di
oltre 4000 treni, e con il prossimo anno partiranno i lavori delle due nuove stazioni
ferroviarie per la movimentazione dei treni merci in sinistra e destra
Candiano, che consentiranno finalmente di avere fasci di binari da 900
metri per treni di standard europeo.
A carico dell’Autorità Portuale nei prossimi due anni resta il
prolungamento dei binari in penisola Trattaroli, un investimento di
quattro milioni di euro, ed il raccordo ferroviario per gli ultimi cinque
terminal che ancora non sono collegati alla rete.
E poi le strade di accesso al porto, indispensabili, inevitabili. Questa
forse è la nota dolente del nostro sistema logistico. Gli investimenti in
corso da parte di Anas, oltre 30 milioni, sono sicuramente un buon inizio
per arrivare ad una sistemazione complessiva della viabilità che
comprenda l’allargamento della 309DIR, tangenziale fondamentale per il
porto sulla direttrice di Bologna, e la realizzazione della nuova “Romea”
verso Venezia.
Queste due opere sono necessarie per fare del porto
dell’Emilia-Romagna uno degli hub logistici più importanti d’Europa.
Il progetto Hub portuale non è solo infrastrutture materiali, che pur
restano la condizione abilitante di ogni altro investimento, ma è anche
consapevolezza che oggi i porti non sono più soltanto i luoghi dove si
muovono le merci, ma sono hub digitali ed energetici.
La grande sfida che il nostro porto ha davanti è l’implementazione
capillare delle più moderne tecnologie digitali e la realizzazione di
investimenti nella produzione di energie da fonti rinnovabili, nel segno
della sostenibilità ambientale ed economica.
Con un budget triennale di sei milioni di euro, abbiamo completato la
posa di oltre 30 km di cavi in fibra ottica per coprire tutto l’ambito
portuale, a disposizione delle imprese e delle amministrazioni pubbliche,
abbiamo già digitalizzato la maggior parte dei processi amministrativi e
stiamo lavorando all’implementazione della tecnologia 5G.
Abbiamo in cantiere progetti per rafforzare le procedure di ciber security
e di controllo dell’ambito portuale.
Nel campo energetico, stiamo lavorando alla realizzazione di un
impianto fotovoltaico da 38 Megawatt di potenza e del costo di oltre 30
milioni di euro con una formula innovativa di finanza di progetto. Questo
impianto ci consentirà di fornire energia “verde” al sistema di cold
ironing che stiamo realizzando, grazie ad un contributo PNRR di 35
milioni di euro, al terminal crociere di porto corsini.
Un’idea questa di economia circolare perfetta nata negli uffici
dell’Autorità Portuale.
L’Hub portuale è tutto questo, ma non solo.
E’ anche sensibilità per la città, per la sua economia, per la sua crescita.
Con questa attenzione e senso di responsabilità abbiamo realizzato il
progetto crociere, abbiamo investito nel terminal di Porto Corsini e nel
suo retroporto. Unitamente a Royal Caribbean che investirà 35 milioni di
euro per costruire la nuova stazione marittima, realizzeremo opere a
mare e un parco di 8 ettari a ridosso del terminal, per un costo
complessivo a carico dell’Autorità Portuale di oltre dieci milioni di euro.
I 330mila croceristi scesi in città lo scorso anno ed i 500mila previsti a
regime, cioè fra tre anni, ci fanno ritenere che siano soldi investiti bene!
E vado a concludere.
Lo scenario macroeconomico è oggi decisamente complesso, lo è
economicamente, con una crescita modesta a causa delle politiche
monetarie condizionate da una inflazione che non accenna a
stabilizzarsi su valori accettabili, ma lo è anche geopoliticamente, con l’area mediorientale in precario
equilibrio e il Mar Nero sostanzialmente devastato.
E mentre il mondo occidentale ha imbrigliato le proprie economie nella
rete di una male interpretata sostenibilità, India e Cina aumentano
indiscriminatamente le loro emissioni inquinanti pur di sostenere lo sviluppo.
Questa complessità comporterà cambiamenti epocali nei modelli di
globalizzazione e la riconfigurazione delle catene di
approvvigionamento.
Da una parte assisteremo ad un aumento delle distanze delle rotte
marittime ed alla conseguente necessità della crescita dimensionale
delle navi per ottimizzare i maggiori costi di trasporto,
dall’altra il fenomeno del reshoring, cioè della regionalizzazione degli
scambi e delle filiere produttive, sarà sempre più importante e tornerà a
rendere centrale il mediterraneo nei trasporti dalla produzione al
consumo.
In questo scenario i porti del Mediterraneo saranno la spina dorsale
dell’integrazione regionale con un aumento del trasporto marittimo a
corto raggio. La dimensione ideale per valorizzare gli asset e le
competenze del porto di Ravenna.
Questo nuovo assetto degli equilibri commerciali in ottica mediterranea
rappresenta una opportunità per il porto dell'Emilia-Romagna, che per la
sua posizione strategica potrà assumere un ruolo di hub logistico tra
mediterraneo del sud, nord africa ed europa continentale.
La scelta di un porto per gli operatori della logistica non dipenderà più
dal solo fattore geografico, ma piuttosto dall'efficienza sostenibile del
sistema porto nel suo complesso.
Dalla sua rete logistica retroportuale, dalla disponibilità e modernità dei
servizi tecnico nautici, dalla digitalizzazione delle attività amministrative,
dall’adozione diffusa di tecnologie avanzate, dell’intelligenza artificiale e
della robotica.
Il porto dell’Emilia Romagna ha intrapreso questa strada con il progetto
Hub. Ora bisogna tenere alto lo sguardo, non avere timori e proseguire
sul percorso tracciato.
Consentitemi una nota personale.
Ho finito il mio mandato e lascerò presto la presidenza dell’Autorità
Portuale.
Ho fatto del mio meglio per assolvere il compito per cui sono stato
chiamato otto anni fa a guidare questo porto: garantirgli una prospettiva
di futuro florida, degna della sua storia.
Grazie al lavoro degli uomini e delle donne dell'Autorità Portuale,
professionisti eccellenti ed appassionati, che sono stati una fonte di
ispirazione e presenza gioiosa anche nei momenti più difficili,
grazie al supporto prezioso, all’aiuto costante, della Regione
Emilia-Romagna, del Comune di Ravenna, della Prefettura di Ravenna,
della Comunità Portuale,
grazie alla collaborazione con la Capitaneria di Porto,
il porto di Ravenna ha oggi le condizioni per essere ancora protagonista
di una nuova brillante stagione della portualità italiana.
Non era scontato.
Molto è stato fatto, molto resta da fare.
Auguro a tutti voi buon lavoro e buon vento!
Data creazione: 25/10/2024
Data ultimo aggiornamento: 18/11/2024