Storia
La tradizione portuale di Ravenna, in virtù della sua fortunata posizione geografica, risale al I secolo a.C. quando Augusto vi dislocò una delle due flotte imperiali.
Il porto continuò ad essere attivo anche dopo la crisi dell’Impero del III sec. e conobbe nuovo splendore in età bizantina di cui ci è data testimonianza nei mosaici di Sant’Apollinare Nuovo.
La storia del porto è successivamente contrassegnata da interramenti, eventi alluvionali e dai necessari spostamenti da un’ansa all’altra della laguna che circondava la città. A questa situazione ed al declino dei secoli successivi pose fine l’interessamento dello Stato Pontificio. Nel 1738 il porto Corsini (così chiamato in onore del Papa Clemente XII), un canale che si insinua dal mare fino alla città per oltre 11 km., iniziò la sua attività.
Il decollo del Porto di Ravenna come grande porto di rilevanza economica internazionale si ha nell’ultimo dopoguerra, in coincidenza con l’insediamento sulle sponde del porto canale di raffinerie e del petrolchimico legato alla scoperta di estesi giacimenti di metano nelle acque antistanti la città.
Con la crisi petrolifera degli anni ’70 si accentuano le caratteristiche commerciali dello scalo e, a quelli già avviati, si aggiungono, sempre per iniziativa di privati, nuovi terminal specializzati nella movimentazione di rinfuse, merci varie e container.
Oggi il Porto di Ravenna è una grande struttura in grado di offrire la più completa gamma di servizi ad ogni tipo di merce, è una realtà dinamica, oggetto di grandi investimenti pubblici e privati volti a migliorare le dotazioni infrastrutturali, ad ampliare ed al contempo specializzare l’offerta di servizi per ottenere standard qualitativi sempre più elevati.
Data di ultima modifica: 15/11/2022